PERDITA DEI CAPELLI E INTERVENTI CON L'ALIMENTAZIONE

Si stima che circa il 49% delle donne nell’arco della loro vita possano sviluppare alopecia e caduta dei capelli. Le cause di questo problema sono molte, e a volte, possono essere la spia di una patologia in corso. Spesso all’origine possono esserci problemi ormonali, quali ovaio policistico, sindromi surrenali, disturbi della tiroide, patologie autoimmunitarie, carenze vitaminiche, stress. Chiaramente la predisposizione genetica gioca sempre un ruolo chiave, come per ogni patologia.

Esiste anche una perdita fisiologica dei capelli, che si verifica solitamente al cambio di stagione o in condizioni particolari, ad esempio durante l’allattamento, o in seguito a terapie farmacologiche per un periodo di tempo limitato. Qualora la perdita sia importante con evidenti chiazze senza capelli che non ricrescono, è bene indagare con un dermatologo esperto, per evitare di peggiorare il problema.

COME PREVENIRE
Un soggetto in salute che nota una leggera perdita di capelli stagionale può rimediare al problema con semplici interventi legati al proprio stile di vita. Una supplementazione con integratori specifici a base di vitamine, minerali e oligoelementi è ideale come strategia anticaduta, specie se abbinata all’utilizzo di prodotti specifici.

Oltre ad assumere un integratore, è bene modificare l’alimentazione quotidiana in modo da contrastare la carenza di micronutrienti. Il primo intervento riguarda l’assunzione di proteine. Vegani e vegetariani potrebbero notare maggiore caduta dei capelli nel transito dall’alimentazione onnivora al nuovo regime e se non seguiti da uno specialista, incorrere in carenze nutrizionali.

Indagare sul proprio stato di salute con esami specifici e un’intervista adeguata da parte di un professionista, è la via più efficace per individuare quale carenza vitaminica potrebbe essere presente, ed evitare di assumere integrazioni anche molto complesse, spesso con esiti contrari agli obiettivi.

COME INTERVENIRE
Un soggetto che presenta patologie legate alla sfera ormonale o di natura immunitaria o a carattere di malassorbimento, deve innanzitutto seguire le indicazioni mediche per la patologia in corso. Di conseguenza anche la dieta sarà specifica per il tipo di malattia diagnosticata.

In ogni caso è consigliata una dieta a basso tenore infiammatorio, che sarà poi adattata alle esigenze specifiche del singolo. Una dieta di questo tipo è basata sull’introduzione di cibi non lavorati, non industriali e non trasformati e si traduce nell’evitare il consumo di salumi, insaccati, carni e latticini offerti dalla grande distribuzione. Anche i prodotti da forno a lunga conservazione andrebbero evitati.

Anche la riduzione calorica va tenuta in considerazione, specie se il soggetto è in sovrappeso. Un’alimentazione ricca di grassi è in grado di accelerare il normale processo di invecchiamento, bloccando anche la rigenerazione del follicolo del capello.

La dieta maggiormente consigliata in queste situazioni è ricca di legumi, proteine magre, per lo più pesce azzurro e carni bianche, abbinate a verdure di stagione e cereali in chicco. Tra gli alimenti vegetali sono da preferire gli ortaggi di colore arancione, quali zucca, carote, melone, patate dolci o batata per la presenza di betacarotene precursore di Vitamina A, fondamentale per la salute della chioma.

Dottoressa Elettra Martelli - Biologa Nutrizionista

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